Guida alla configurazione di Sequence Generator Pro

Tecniche di ripresa e immagini di oggetti deep sky e del sistema solare

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FerZem
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Guida alla configurazione di Sequence Generator Pro

Messaggio da FerZem » 21/04/2020, 23:20

Salve forum era da parecchio che volevo scrivere una guida su questo fantastico programma, ma rimandavo sempre per impegni vari e per mancanza di tempo, sperando che possa fare comodo a qualcuno questa volta avendo un poco di tempo a disposizione ho cercato di completarla. La guida è divisa in 3 parti, le prime 2 sono fondamentali per l’utilizzo del programma la 3ª parte comprende consigli utili per migliorare tutto il flusso di ripresa.

1. Conoscenza dei parametri fondamentali e configurazione iniziale
2. Come creare ed avviare una sequenza
3. Consigli utili


Allora partiamo!!! Una volta installato il programma (procedura davvero molto semplice che saltiamo in questa guida), consiglio vivamente di acquistare anche il pacchetto “Framing & Mosaic Wizard” che ci faciliterà la ricerca e l’allineamento del nostro soggetto all’interno del campo del sensore cosi dà evitare di tagliare qualche parte nebulare di nostro interesse e credetemi una volta usato non potrete più farne a meno.

Legenda: “In blu saranno indicati i parametri che ritengo importanti per una configurazione ottimale.”

1. Conoscenza dei parametri fondamentali e configurazione iniziale

Piccola premessa, i valori che troverete inseriti nei vari Tab sono solo di esempio poichè riferiti alla mia strumentazione, alcuni parametri andranno calcolati in base alla vostra strumentazione. Altra cosa e che non saranno elencate a fondo tutte le impostazioni del programma che possono essere trovate sul manuale creato dagli sviluppatori, ma all’interno del programma per facilitare l’uso possiamo posizionare il mouse e lasciarlo fermo per qualche secondo sulle varie impostazioni per far apparire un “tooltip” dove vengono date le informazioni per ognuna di esse. Proseguiamo!!!

Una volta avviato il programma, iniziamo subito la configurazione del profilo cliccando su
Tools-->Equipment Profile Manager” oppure digitiamo da tastiera CTRL+P come da immagine sotto.
Figura 1.1.jpg
Figura 1.1

Si aprirà la finestra per configurare tutta la nostra strumentazione (Camera, Montatura, Filtri, etc.). Partiamo subito con la configurazione della nostra camera di ripresa.

Tab “Camera
Figura 1.2.jpg
Figura 1.2
  1. Come prima cosa assegniamo un nome al nostro profilo, nel mio esempio ho usato (Telescopio+Camera) infatti se usiamo strumentazioni con varie camere o telescopi, possiamo caricare il profilo da utilizzare ed avere già caricati i valori differenti di ogni strumentazione.
  2. Selezioniamo la camera da usare dall’elenco, se la camera non è nativamente supportata dal programma andranno installati “se possibile” i driver ASCOM del produttore per poterla selezionare.
  3. La sezione “Cooler” mostra i parametri per il raffreddamento della camera (se supportata). Il software attiverà la Peltier poco alla volta portandola alla temperatura impostata nel tempo che abbiamo indicato, molto utile per non stressare il sistema di raffreddamento.

    Cool down to = Indica in quanto tempo vogliamo raffreddare la camera alla temperatura impostata, in questo caso ho indicato di raffreddare la camera a -30°C in 7 minuti.

    Warm up to = il caso inverso di prima, cioè disattiva la Peltier poco alla volta sempre nel tempo che abbiamo stabilito, porta alla temperatura di 10°C (o ambiente se la temperatura non è raggiungibile) in 7 minuti.

    Cool down on camera connect = Raffredda la camera appena si clicca sull’icona di collegamento
    Connect.jpg
    Cool down on sequence start = Invece questa impostazione raffredda la camera appena clicchiamo sul pulsante “Run Sequence” dalla finestra “Sequencer” davvero molto utile se nella fretta dimentichiamo di attivare la peltier manualmente.

    Warm up on sequence complete = Disattiva la Peltier appena sarà terminata la sequenza dei frames che volevamo raccogliere.

  4. I valori importanti da settare sono quelli nella sezione “Settings and Specs” gli altri che ho segnato insieme nel riquadro arancione sono opzionali ma molto utili per sfruttare al meglio la sessione.
Angle = Valore utile se abbiamo un osservatorio remoto sprovvisto di rotatore motorizzato o prevediamo di non ruotare la camera, in modo da poter scaricare l’immagine in “Framing & Mosaic Wizard” con l’angolo già impostato con il valore inserito qui, per calcolarlo basta scattare un immagine cliccando su “Take One” dal modulo “Frame and Focus” o caricarne una già presente sul pc e con il tasto destro cliccare sul “Plate Solve” la finestra risultante ci mostrerà l’angolo di rotazione della camera.
Figura 1.3.jpg
Figura 1.3

Scale = E’ il campionamento usato in Binning 1x1, possiamo calcolarlo con la seguente formula:

C=(Dimensione pixel sensore (mm)/Focale telesopio (mm))*206265
C=(0.009/580)*206265 = 3,20


Readout Noise = E’ il rumore di lettura della camera che possiamo ricavare dalle specifiche dichiarate dal produttore come nelle immagini seguenti.

Pixels = Vale lo stesso dell’impostazione precedente.

Gain = Possiamo recuperarlo sempre dalle specifiche fornite dal produttore, è opzionale e serve al software per calcolare ”ideal exposure time” che è il tempo massimo consigliato per il singolo light dopo il quale il rumore generato andrebbe ad eguagliarsi a quello del segnale non portando alcun contributo.

Download Times = Tempo di download della camera, che viene tenuto in considerazione dal programma nel calcolo del tempo complessivo di ripresa.
Image 002.jpg
Image 003.jpg

Possiamo anche semplificare il calcolo del campionamento usando il tool “Framing & Mosaic Wizard” come indicato al “Punto 4” del paragrafo “Consigli utili” in fondo.

Tab “Filters
Figura 1.4.jpg
Figura 1.4

Questa è la finestra per l’impostazione dei filtri, dove non troviamo molti campi da settare.
Filter change delay (sec) = Utile se si usa una ruota manuale, infatti impostando un valore in “secondi” il programma attenderà (n) secondi prima di avviare un altro scatto con un filtro differente cosi da poter agire manualmente al cambio del filtro.

Clicchiamo su “Set Filters
Figura 1.5.jpg
Figura 1.5

Questa finestra ci consente di impostare i filtri con i nomi da usare e anche di settare i valori per i flat se vogliamo automatizzarli.
  1. Filter Name = Qui inseriamo il nome che vogliamo usare per i vari filtri quando li andremo a selezionare in fase di ripresa.
  2. AF Expose = Impostazione che indica al programma il tempo di scatto da usare quando sia avvia l’autofocus, utile se vogliamo usare tempi di scatto diversi. Es. il filtro S-II potrebbe risultare molto poco luminoso se si utilizza la stessa esposizione del filtro di Luminanza ed il programma potrebbe non trovare stelle a sufficienza per l’autofocus.
  3. Focus with filter = Lasciando l’impostazione “Default” il software durante una sessione di ripresa avvierà l’autofocus con il filtro utilizzato in quel momento nella ruota.
  4. Focus pt = Posizione del focheggiatore motorizzato espresso in step.
  5. Flats = Cliccando sul pulsante si aprirà una finestra, dove possiamo regolare i valori per l’automatizzazione della ripresa dei Flat, infatti se disponiamo di una FlatBox computerizzata possiamo settare per ogni filtro il tempo di esposizione la luminosità della FlatBox ed il numero di flat da riprendere, ed il software si occuperà lui di selezionare i valori per automatizzare il tutto. La finestra viene mostrata nella figura successiva.
Figura 1.6.jpg
Figura 1.6

Tab “Focus
Figura 1.7.jpg
Figura 1.7

I parametri che uso per la messa a fuoco automatica riguardano soltanto:
  1. Selezionare il driver del nostro focheggiatore dalla lista.
  2. Inseriamo la spunta in “Use auto focus” cosi da indicare al programma di effettuare in maniera automatica la messa a fuoco all’avvio della sequenza di ripresa, ovviamente se siamo in possesso di un focheggiatore motorizzato! altrimenti possiamo saltare al tab “Telescope”.
Continuiamo la configurazione dell’autofocus cliccando su “Set

Figura 1.8.jpg
Figura 1.8
  1. Indica il metodo con cui il programma “misura le stelle” per eseguire il calcolo della sua grandezza fino a trovare il punto in cui risulta minore possibile. “Half Flux Radius” sembra essere il metodo più robusto, essendo meno soggetto alle variazioni di seeing e del profilo stellare.
  2. Indica ogni quanti frames deve ripetere l’autofocus. Personalmente lo uso in quanto durante la notte potrebbe spostarsi il fuoco per qualche motivo che non derivi dalla variazione di temperatura, e continuare la ripresa fuori fuoco senza essermene accorto. Cosi sono sicuro di essere a fuoco ogni (n) frames.
  3. Indica quanti gradi sono tollerati prima di rifare l’autofocus. Lo uso personalmente come ulteriore accorgimento insieme al punto 2 sopra citato.
  4. Indica che deve effettuare la messa a fuoco ad ogni cambio filtro. Personalmente sto preferendo molto il suo utilizzo cosi da avere ogni filtro perfettamente a fuoco, adottando riprese con schema (LLL…,RRR…,GGG…,BBB…) e non più (LRGB,LRGB,LRGB,….) in questo modo al termine della ripresa con un filtro passa al prossimo e parte l’autofocus. Molto utile per strumenti non perfettamente corretti dove i filtri potrebbe avere punti di fuoco differenti con conseguenza di stelle fuori fuoco. L’impostazione è disattivata di default e dipende dal metodo personale di ripresa.
  5. Attivando questa opzione si indica al programma che deve effettuare la messa a fuoco dopo aver eseguito la procedura di centraggio del soggetto e rotazione della camera, preferisco attivarla in modo da correggere i leggeri spostamenti di fuoco dovuti allo spostamento del telescopio. Utile con strumenti di grosso diametro.
  6. Indica il Binning usato dalle immagini per il calcolo della messa a fuoco, se si usa un CCD monocromatico consiglio vivamente il Binning 2x2 o ancora meglio Binning 3x3 cosi da risparmiare tempo per il download delle immagini diminuendo il tempo impiegato dall’autofocus.
  7. Indica il numero di punti che il programma userà per costruire la cosiddetta “V-Curve” più punti costituiscono un calcolo della messa a fuoco statisticamente più ampio ma richiederà anche più tempo per l’intero processo, con meno punti impiegherà meno tempo per l’autofocus ma avrà anche meno valori per effettuare un calcolo statistico preciso, gli sviluppatori indicano già buoni i valori compresi tra 9-11.
  8. Il valore dovrebbe indicare lo spostamento in micron per ogni step del focheggiatore.
  9. Indica il numero di secondi prima di chiudere automaticamente la finestra con la curva di messa a fuoco.
  10. Come abbiamo visto in precedenza nella finestra di configurazione dei filtri era presente un campo “AF Expose” che se modificato, la messa a fuoco terrà conto dei valori inseriti in quel campo e non nel campo qui a destra.
Come calcolare lo Step Size?

Piccolo consiglio, per calcolare al meglio lo “Step Size” avremmo bisogno almeno per la 1ª volta di una maschera di Bahtinov o di un altro strumento per raggiungere una messa a fuoco precisa. Procediamo…
  1. Puntiamo una stella luminosa (ma non molto) ed estraiamo il focheggiatore con i pulsanti del modulo “Focus Control” poco alla volta, muovendoci preferibilmente solo nella direzione di estrazione, fino ad arrivare al punto di fuoco aiutandoci con una maschera.
    Figura 1.9.jpg
    Figura 1.9
  2. Arrivati al punto di fuoco annotiamoci i valori di “Half Flux Radius” nel modulo “Image Statistics” ed il valore “Current position” nel modulo “Focus Control” come
    nell’immagine che segue.
    Figura 1.10.jpg
    Figura 1.10
  3. Una volta trovati questi valori iniziali possiamo proseguire estraendo il focheggiatore sempre poco alla volta fino a quando i valore di “Half Flux Radius” non sarà compreso tra 3-5 volte maggiore il valore che abbiamo riscontrato quando la stella era a fuoco, io sono solito portare i valori a circa 4 volte più grandi del valore di HFR a fuoco. Facciamo un esempio…

    Nel mio caso il valore di HFR a fuoco in Binning 3x3 con 7 secondi di esposizione è 0.80, che moltiplicato per 4 mi dà 3.20, questo ultimo è il valore da raggiungere estraendo il focheggiatore. Ovviamente valori di esposizione e Binning non vanno variati!
  4. Finita la procedura i valori che ho ottenuto come si può vedere nell’immagine di seguito sono:
    Half Flux Radius= 3.16
    Current position= 1977
Figura 1.11.jpg
Figura 1.11

Arrivati a questo punto usando la seguente formula possiamo calcolare il nostro "StepSize"
StepSize.jpg

Dove:
“Pos3-5xhfr”è il nostro valore di “Current position” quando il valore di HFR è 4 volte maggiore del valore di HFR a fuoco
“Posinfocus” è il nostro valore di “Current position” quando il valore di HFR era a fuoco
“Steps” è il valore di “Auto Focus Data Point” che abbiamo indicato nella “Figura 1.8”

Effettuando il calcolo con i valori di esempio mostrati sopra ottengo:

StepSize=((1977-1527)*2)/(9-1)=112

Tab “Telescope
Figura 1.12.jpg
Figura 1.12
  1. Selezioniamo il driver adatto della montatura, nel mio caso EQMod.
  2. Questa impostazione consente di parcheggiare la montatura nella posizione di “Park” quando termina la sequenza, molto utile per riprese non presidiate.
  3. Questa impostazione consente di stoppare l’inseguimento al termine della sequenza, la uso per evitare che il telescopio vada ad urtare una volta finita la sequenza e per qualche motivo non ho ancora parcheggiato il telescopio manualmente.
  4. Consente il controllo del telescopio tramite app per smartphone.
  5. Opzione che attiva il “Meridian Flip” automatico della montatura.
  6. Tempo di attesa che il programma attende dopo aver effettuato uno spostamento della montatura, utile per far stabilizzare la montatura dalle vibrazioni dopo aver puntato il soggetto, montature al limite del carico posso trovare molto utile quest’impostazione.
Di seguito sono riportare le impostazioni su “Set” del “Meridian Flip” indicato dalla freccia

Figura 1.13.jpg
Figura 1.13
  1. Questa è l’unica impostazione che uso, ed indica al programma di centrare di nuovo il soggetto con il “Plate Solving” dopo il “Meridian Flip
  2. Attende il numero di minuti impostati al “Punto 6” prima di effettuare il “Meridian Flip
    Esempio. Se il mio light dura 20’ e mancano 15’ al “Meridian Flip” il programma attenderà 15’ prima di proseguire con il “Meridian Flip”, impostazione utile se il telescopio diventa troppo sbilanciato dopo aver passato il meridiano o i cavi sono corti etc. Il software si ferma con la ripresa e attende che il soggetto transiti il meridiano.
  3. Se attivata questa impostazione il software attende la conferma dell’utente prima di eseguire il “Meridian Flip
  4. Se attivata questa impostazione il software attende la conferma dell’utente prima di proseguire dopo aver effettuato il “Meridian Flip
    Esempio. Utile per spostare leggermente i contrappesi e bilanciare l’asse di AR.
  5. Se attivata questa impostazione il software attende la conferma dell’utente prima di proseguire dopo avere centrato di nuovo il soggetto con il “Plate Solving” dopo il “Meridian Flip
Tab “Plate Solve
Figura 1.14.jpg
Figura 1.14
  1. Selezioniamo il motore per eseguire il “Plate Solve”. Consigliato!
  2. Binning da usare per eseguire il “Plate Solve”, come già specificato nel Tab “Focus” se si possiede un CCD monocromatico consiglio di usare Binning 2x2 o meglio Binning 3x3 per risparmiare tempo.
  3. Rappresenta il numero di volte che il programma proverà a puntare il soggetto prima di andare in errore, aumentare questo valore se si possiede un rotatore manuale o la montatura non possiede un puntamento abbastanza preciso. Valori 5-6 dovrebbero essere sufficienti.
  4. Numero massimo di pixel totali di entrambi gli assi usato come errore di puntamento, se si possiede una montatura con puntamento impreciso aumentare questo valore.
  5. Gradi di errore accettati dal programma per confermare il puntamento, in questo caso con rotatore manuale ho impostato 0.5°, giusto per essere pignoli -😊-
  6. Selezionando questa impostazione possiamo decidere se effettuare il “Plate Solve” sempre con un filtro di preferenza.
  7. Se il computer è provvisto di connessione internet e possibile attivare il “Blind Solve” con Astrometry.NET nel caso il “Plate Solve” dovesse fallire.
Per continuare la configurazione del motore PlateSolve2 procediamo con il download dei cataloghi sul sito della Planewave a questo link: https://planewave.com/downloads/software/

Scendiamo più in basso nella pagina fino a trovare “PlateSolve 2” e scarichiamo i 2 cataloghi come indicati dalle frecce arancioni
Figura 1.15.jpg
Figura 1.15
Una volta scaricati eseguiamo l’installazione, che altro non è che l’estrazione degli archivi. Piccolo consiglio personale, anziché scompattare nelle cartelle di default degli archivi preferisco creare una cartella rinominata “Cataloghi stellari” ed inserirci i 2 cataloghi scompattati all’interno, in modo da poterli salvare o copiare per passarli su di un altro pc, come si può vedere nella figura seguente
Figura 1.16.jpg
Figura 1.16
Dopo l’estrazione clicchiamo sul pulsante “Settings” indicato dalla freccia nella “Figura 1.14” per configurare i cataloghi appena scaricati che serviranno a PlateSolve2
Figura 1.17.jpg
Figura 1.7
Per terminare selezioniamo le cartelle dei 2 cataloghi come nella figura seguente
Figura 1.18.jpg
Figura 1.18

Tab “Auto Guide
Figura 1.19.jpg
Figura 1.19
  1. Selezioniamo il programma che verrà usato come autoguida, io personalmente preferisco di gran lunga PHD2.
  2. La sezione segnata accanto al “Punto 2” identifica i parametri da impostare per il Dithering, nel mio caso essendo sottocampionato ho usato un “Extreme Dither” ogni frame cosi da rimuovere le colonne difettose ed una parte degli hot pixel presenti sul sensore.
    Le impostazioni -- Settle at < 1 pixels For 5 seconds -- significano ritieni conclusa l’operazione di dithering quando l’errore di guida scende al di sotto di 1 pixel per almeno 5 secondi, in modo da evitare allungamenti delle stelle dovuti al ricentraggio della stella di guida.
  3. Arresta l’autoguida quando la sequenza è completa.
  4. Arresta l’autoguida quando la sequenza sta centrando il prossimo soggetto. (Se impostati più soggetti nella stessa serata).
  5. Mette in pausa l’autoguida durante l’autofocus, utile quando si usa una guida fuori asse, evita che il programma di autoguida vada in errore per stella di guida persa.
  6. Stabilizza l’autoguida nei valori -- Settle at < 1 pixels For 5 seconds -- prima dell’autofocus.
  7. Mette in pausa l’autoguida durante il download dell’immagine dalla camera principale, in modo da non saturare l’ I/O USB e far fallire il download.
  8. Mette in pausa l’autoguida durante la compensazione del backlash. (Purtroppo non l’ho mai usata…).
  9. Interrompe il frame in acquisizione se l’errore di autoguida supera (n) pixel nel mio caso 3, questo valore và settato in base al vostro setup.
  10. Ricalibra l’autoguida se cambia il soggetto di ripresa.
    Clicchiamo sul pulsante “Settings” per impostare la cartella del programma come nella Figura successiva selezionando la cartella del programma usata di default ed il profilo usato.
Figura 1.20.jpg
Figura 1.20

Tab “Other
Figura 1.21.jpg
Figura 1.21
  1. Se si è in possesso di una Flat Box computerizzata supportata dal programma potete selezionarla qui.
  2. Se si prevede di ruotare la camera manualmente selezionare “Manual Rotator” in modo che il programma attenda l’utente prima di proseguire, se invece si possiede un rotatore motorizzato bisogna selezionare soltanto il driver corretto.
  3. Sezione per selezionare il driver che interagisce con la motorizzazione dell’osservatorio.
  4. Sezioni utili per la sicurezza dell’osservatorio in caso di mal tempo o arresto di sicurezza.
2. Come creare ed avviare una sequenza

Appena ultimata la procedura di configurazione possiamo partire subito con la creazione di una sequenza di ripresa partendo da “Framing & Mosaic Wizard” cliccando su “Tools--> Framing & MosaicWizard
Figura 2.1.jpg
Figura 2.1
La maschera che si aprirà ci consente di ricercare l’oggetto che vogliamo riprendere scrivendo il nome con cui è conosciuto (Es. M81, Bode's Galaxy, etc.). Se volessimo cambiare il profilo di ripresa che vogliamo utilizzare basta cliccare su “Profile
Figura 2.2.jpg
Figura 2.2
Possiamo anche cercare un oggetto tramite un immagine “.FITS” presa da internet o che abbiamo ripreso in precedenza a patto che abbia informazioni di RA e DEC al suo interno, nel caso clicchiamo sulla voce “Image”, oppure tramite l’inserimento manuale di coordinate conosciute cliccando su “RA”.
Una volta caricata l’immagine clicchiamo in un punto qualsiasi di quest’ultima ed apparirà un rettangolo rosso che identifica il campo inquadrato dal nostro sensore
Figura 2.3.jpg
Figura 2.3
Nella sezione contrassegnata con il N°3 possiamo ruotare l’immagine per inquadrare al meglio il soggetto nel campo del nostro sensore in modo da non perdere parte di qualche nebulosità, e sfruttare anche il lato lungo o la diagonale del sensore per inserirci ad esempio un’intera galassia di Andromeda.

Nella sezione contrassegnata con il N°4 invece possiamo decidere quanti pannelli vogliamo in verticale ed orizzontale cosi da formare un mosaico che il programma riprenderà automaticamente frame dopo frame.

Un piccolo consiglio personale, per apprezzare appieno l’inquadratura sono solito disattivare le 2 voci presenti nel rettangolo arancione cosi da concentrarmi sulle nebulosità che riesco a vedere modificando anche l’istogramma sulla parte sinistra per renderle più visibili.
Figura 2.4.jpg
Figura 2.4
Una volta regolati rotazione e pannelli spostiamo con il mouse il riquadro rosso del sensore per centrare il soggetto come desideriamo riprenderlo. Al termine clicchiamo su “Create Sequence
Figura 2.5.jpg
Figura 2.5
Controlliamo tutti i parametri che ci interessano sono attivati e clicchiamo su “OK
Figura 2.6.jpg
Figura 2.6
A questo punto clicchiamo su “Add New Event” aggiungiamo i filtri che vogliamo riprendere, il numero di frames, il tempo di esposizione ed il Binning. Possiamo anche decidere di riprendere solo alcuni filtri che ci interessano in quel momento e lasciare gli altri disattivati per poi riprenderli in un altro momento, lasciamo attivi solo gli eventi che desideriamo tramite la casella “Run”. Una volta fatto siamo pronti per partire con la ripresa.
Connettiamo tutto l’equipaggiamento cliccando su “Tools--> Connect All Equipment
Figura 2.7.jpg
Figura 2.7
Se tutto e collegato e configurato correttamente non dovrebbe restituire errori, come prima cosa ricordiamoci di attivare il raffreddamento della camera e clicchiamo su “Cool” cosi da portarla alla temperatura che abbiamo impostato nella procedura di configurazione. Se desiderassimo modificare qualche parametro nei driver della camera o di altri dispositivi possiamo farlo prima di avviare la sequenza cliccando sull’icona a forma di “chiave inglese” come nella figura seguente:
Figura 2.8.jpg
Figura 2.8

N.B.
Se non disponiamo di un focheggiatore elettronico assicuratevi di aver raggiunto prima il fuoco con una bahtinov e usando il modulo “Frame and Focus” che si può vedere sulla sinistra cosi da scattare alcune immagini temporanee per la messa a fuoco manuale


Una volta che la camera avrà raggiunto la temperatura settata possiamo cliccare su “Run Sequence” cosi da avviare la sequenza.
Figura 2.9.jpg
Figura 2.9
1ª Fase. Il programma eseguirà vari scatti fino a quando il soggetto non sarà centrato rientrando negli errori che abbiamo settato all’inizio nel tab “Plate Solve” e ci chiederà di ruotare manualmente la camera se non possediamo un rotatore motorizzato.
Figura 2.10.jpg
Figura 2.10
Figura 2.11.jpg
Figura 2.11
Figura 2.12.jpg
Figura 2.12

Come si può notare il valore degli errori và man mano abbassandosi ad ogni frame.

2ª Fase. Una volta terminato il centraggio del soggetto il programma passerà alla messa a fuoco.
Figura 2.13.jpg
Figura 2.13
Figura 2.14.jpg
Figura 2.14
3ª Fase. Completata la messa a fuoco il programma calibrerà l’autoguida con PHD Guiding
Figura 2.15.jpg
Figura 2.15
Figura 2.16.jpg
Figura 2.16

Una volta che l’autoguida sarà calibrata il programma attenderà qualche secondo che si stabilizzi entro i parametri che abbiamo settato nel tab “Auto Guide” e poi inizierà a scattare.
Figura 2.17.jpg
Figura 2.17

Finalmente possiamo goderci il cielo stellato sopra le nostre teste senza stare dietro a errori di programmi macchinosi con 20 milioni di parametri che ci fanno uscire di testa. La fotografia astronomica dovrebbe essere qualcosa di rilassante che ci faccia riflettere, sognare e alla fine generi soddisfazione per l’ottimo lavoro svolto se siamo riusciti ad arrivare fino a questo punto 😊.


3. Consigli utili

In quest’ultima parte sono raccolti alcuni consigli utili ma opzionali che servono solo per perfezionare la raccolta delle immagini ed utilizzare alcuni accorgimenti che possono aiutare nella ripresa.

Finestra Sequencer
Figura 3.1.jpg
Figura 3.1

Questa è la finestra principale del programma che maggiormente useremo, infatti nelle varie sezioni possiamo monitorare l’avanzamento della sessione, controllare il numero di scatti rimanenti del singolo filtro o dell’intera sequenza. Possiamo modificare gli eventi etc.
  1. In questa sezione possiamo trovare le informazioni riguardante i tempi di ripresa.
  2. Qui invece troviamo le impostazioni per eseguire riprese con schema per il cambio filtri (LRGB,LRGB,LRGB,….) oppure (LLL…,RRR…,GGG…,BBB…) sotto la voce “Event order”. Oppure inserire un una pausa prima di iniziare la sequenza oppure tra uno scatto e l’altro nei campi sotto la voce “Delay”.
1. File naming e directory predefinita
Una cosa molto utile che SGP mette a disposizione sono delle variabili che aiutano a creare dei file con già all’interno del nome alcune importanti informazioni come ad esempio il tempo di esposizione, il Binning, il gain oppure l’ora e data di ripresa, li trovo molto utili per organizzare le immagini e conservare informazioni che col passare del tempo possono andare perse se non conservate a dovere.
Partiamo dalla finestra iniziale “Sequencer
Figura 3.2.jpg
Figura 3.2
  1. Impostiamo la directory dove saranno salvate le nostre immagini, ad esempio io preferisco qualcosa del tipo:
    C:\Users\VostroUtente\Documents\Astronomia\Sequence Generator Pro
  2. Clicchiamo per aprire la maschera dove vengono mostrate tutte le variabili.
    Figura 3.3.jpg
    Figura 3.3
    Questa è una lista di tutte le variabili che se scritte in sequenza possiamo comporre un nome con le informazioni di ripresa di nostro interesse.
  3. Cliccando si aprirà una maschera dove verrà mostrato il nome completo della directory e del file che verrà creato.
Figura 3.4.jpg
Figura 3.4

All’interno della casella Preview è mostrata la directory completa, compreso il nome del file che verrà generato, una funzione davvero molto utile per tenere le riprese organizzate al meglio. Nell’esempio sopra ho usato la configurazione di variabili che uso io personalmente con il mio CCD:
%tn - %dd-%mm-%yy\%ft\%fe\%fz - [%dd-%mm-%yy -- %tm] - [%fe_%el_%ct°_%bi_%as°]
Cosa importante! le variabili possono essere usate per creare anche cartelle con le informazioni che vogliamo salvare.

Una volta creata la stringa completa consiglio di applicarla permanentemente a tutte le sequenze che verranno create in futuro, per fare questo andiamo in “Tools-->Options
Figura 3.5.jpg
Figura 3.5
Figura 3.6.jpg
Figura 3.6
  1. Selezioniamo una cartella nella quale saranno creati tutti i file di ripresa.
  2. Applichiamo la stringa creata in precedenza in modo che il programma applicherà questa impostazione a tutte le nuove sequenze che creeremo.
  3. Un altro piccolo trucchetto, se utilizzate più computer con SGP installato ho trovato conveniente mettere i profili creati in una cartella condivisa in modo da avere le modifiche applicate su tutti i pc, nel mio caso ho usato Google Drive creando al suo interno una cartella
    Astronomia-->Sequence Generator Pro-->Profili” ed incollando al suo interno i file dei profili che il programma ha creato in ”C:\Users\VostroUtente\AppData\Local\SequenceGenerator\Sequence Generator Pro
2. Organizzare i moduli
All’avvio iniziale di Sequence Generator Pro ci ritroviamo una serie di moduli sparsi ma possiamo aggiungerne altri se dovessero servirci, cliccando sulle icone presenti nel rettangolo dell’immagine seguente
Figura 3.7.jpg
Figura 3.7
Possiamo spostarli a nostro piacimento trascinando la barra del nome indicata dalla freccia, sulla parte sinistra o destra dello schermo oppure se già sono presenti moduli come in questo caso possiamo decidere se posizionarli come “Tab” di un modulo già presente oppure sopra o sotto di esso
Figura 3.8.JPG
Figura 3.8
  1. Se rilasciamo il modulo su questa icona verrà posizionato sopra il modulo già presente.
  2. Se rilasciamo il modulo su questa icona verrà posizionato come “Tab” del modulo già presente.
  3. Se rilasciamo il modulo su questa icona verrà posizionato sotto il modulo già presente come nella figura seguente.
Figura 3.9.jpg
Figura 3.9

3. Come salvare una sequenza
Un’altra grande caratteristica di questo programma risiede nella possibilità di salvare le sequenze create con al suo interno i progressi effettuati nella raccolta dei frames, in modo da poter ripartire dallo stesso punto dove ci eravamo fermati la sessione precedente. Per farlo dobbiamo cliccare semplicemente su “File-->Save Sequence As” e verrà salvato un file in formato “.sgf” nella posizione che desideriamo.
Figura 3.10.jpg
Figura 3.10
Riaprendo il file in una sessione successiva ritroveremo tutti i progressi al suo interno delle varie sessioni precedenti.
Figura 3.11.jpg
Figura 3.11

Quando fuori il meteo non consente di riprendere mi creo delle sequenze di ripresa dei vari soggetti di mio interesse e li salvo in una cartella cosi da essere pronto appena il meteo lo consente.

4. Calcolare campionamento tramite “Framing & Mosaic Wizard”
E’ possibile in maniera molto semplice calcolare il campionamento tramite “Framing & Mosaic Wizard” che abbiamo visto in precedenza. Nella finestra del tool basta cliccare sul piccolo pulsante indicato dalla freccia ed inserire i dati di Pixel size e Focal length

Figura 3.12.jpg
Figura 3.12
Figura 3.13.jpg
Figura 3.13
Figura 3.13.jpg (11.35 KiB) Visto 6138 volte

Spero che la guida sia abbastanza chiara, il mio intento era di fare una cosa non molto lunga ma anche abbastanza completa come primo approccio, inserendo i parametri che personalmente ritengo fondamentali per iniziare a sfruttarlo come si deve. Il software merita davvero tanto e posso assicurarvi che vale assolutamente i soldi spesi.


Zemboli Ferdinando - 21/04/2020
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Re: Guida alla configurazione di Sequence Generator Pro

Messaggio da Amadeus » 30/04/2020, 18:39

Grazie per la condivisione di questa GUIDA che trovo veramente ben fatta in quanto di facile assimilazione e per tutti !
In rete non c'e' di meglio, OTTIMA !!!!
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Re: Guida alla configurazione di Sequence Generator Pro

Messaggio da mea6603 » 25/05/2020, 17:57

Sempre ben fatte le tue guide! ora che ho switchato finalmente a Sgpro, non devo far altro che trarre insegnamento dalla tua guida... Il resto vien da se! ci vediamo su, appena si può!
Maurizio Salzillo


Io so di non sapere niente!

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Re: Guida alla configurazione di Sequence Generator Pro

Messaggio da Antonello Medugno » 07/06/2020, 23:53

Lavoro eccezionale e utilissimo. Ben fatto Nando.

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Re: Guida alla configurazione di Sequence Generator Pro

Messaggio da FerZem » 16/06/2020, 15:57

Grazie mille ragazzi, spero vi possa tornare utile quanto prima al ritorno delle riprese.
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