Nebulosa Laguna in banda stretta - prove di tricromia
Inviato: 04/09/2017, 13:38
All’inizio del mese di agosto ho deciso di riprendere uno dei miei soggetti del cielo profondo preferiti: la nebulosa Laguna nella costellazione del Sagittario.
E’ un soggetto che si presta benissimo alle riprese in banda stretta, e non solo in Halpha come a volte avviene. Ha tanto segnale da offrire anche in OIII e SII.
Le temperature notturne sono state elevate, ricordo bene che a inizio sessione sfioravo i 30°!!! Per questo ho potuto riprendere con il sensore della mia camera ccd soltanto a 5°… fortunatamente la mia Atik 314 L+ ha un sensore poco rumoroso.
L’unico problema di questo oggetto è la sua bassa altezza sull’orizzonte (a inizio agosto culminava a soli 23° sull’orizzonte!), in effetti avrei dovuto cominciare le integrazioni almeno un mese prima.
Avere un soggetto di ripresa basso sull’orizzonte comporta una serie di problemini, come ad esempio immagini meno incise, più soggette alla foschia cittadina, che risentono di più del seeing e della rifrazione atmosferica, ecc.
Inoltre ho potuto integrare per poche ore complessive (poco più di 6) perchè successivamente ho anche venduto l’Fsq 85: queste sono le ultime immagini riprese con questo bellissimo astrografo!
La prima immagine che propongo è realizzata secondo le modalità dell’Hubble Space Telescope palette (quella utilizzata dal telescopio spaziale Hubble), che prevede una tricromia generata con questa sequenza: Rosso = SII, Verde = Halpha, Blu = OIII:
http://www.guidastro.org/wp-content/myf ... OIIdid.jpg
Sinceramente non mi hai mai appassionato vedere nebulose che emettono nel rosso venire rappresentate in banda stretta con un verde molto presente. E’ ovvio quando la palette assegna la banda dell’Halpha (centrata sull’idrogeno) al canale verde: la banda dell’idrogeno è di solito quella con il maggiore segnale. Ecco perchè sarebbe consigliabile riprendere molte pose in OIII ed SII. Purtroppo non sempre è possibile, per via del meteo, la luna (OIII ed SII non vanno d’accordo come l’Halpha con il nostro satellite…) La banda del SII (centrata sullo zolfo), la più debole, è invece assegnata al rosso e conseguentemente l’OIII (centrata sull’ossigeno) sul blu. E’ molto difficile bilanciare una tricromia di questo tipo.
Già da tempo faccio esperimenti sui canali colore, sin dalle riprese planetarie, e recentemente ho visto che il famoso osservatorio CFHT (Canada France Hawaii Telescope) propone le riprese con una tricromia in banda stretta differente, ovvero Rosso = Halpha, Verde = OIII, Blu = SII. A livello di gusti personali preferisco di gran lunga una tricromia fatta in questa maniera, perchè assegna al canale rosso l’Halpha:
http://www.guidastro.org/wp-content/myf ... SIIdid.jpg
E’ ovvio che non possiamo parlare di colori naturali per via dei filtri a banda stretta. E anche parlare di colori naturali sarebbe fuorviante visto che i nostri occhi non percepiscono i colori nelle nebulose durante le osservazioni, ma sono necessarie riprese a lunga esposizione. Ma se volessimo avvicinarci a una ripresa simile a quanto ottenibile con i filtri RGB? Possiamo comporre una “bicromia” realizzata unendo il solito Halpha nel canale del rosso con L’OIII distribuito sia nel verde che nel blu:
http://www.guidastro.org/wp-content/myf ... IIIdid.jpg
Mentre per le riprese planetarie è abbastanza semplice lavorare sui colori perchè possiamo avere come riferimento quello che vediamo all’oculare, per gli oggetti del cielo profondo non è così. Anche riprese RGB, o meglio quadricromie LRGB, possono rappresentare una bella sfida nel bilanciamento dei colori.
Spero che i miei spunti possano essere utili e costruttivi.
E’ un soggetto che si presta benissimo alle riprese in banda stretta, e non solo in Halpha come a volte avviene. Ha tanto segnale da offrire anche in OIII e SII.
Le temperature notturne sono state elevate, ricordo bene che a inizio sessione sfioravo i 30°!!! Per questo ho potuto riprendere con il sensore della mia camera ccd soltanto a 5°… fortunatamente la mia Atik 314 L+ ha un sensore poco rumoroso.
L’unico problema di questo oggetto è la sua bassa altezza sull’orizzonte (a inizio agosto culminava a soli 23° sull’orizzonte!), in effetti avrei dovuto cominciare le integrazioni almeno un mese prima.
Avere un soggetto di ripresa basso sull’orizzonte comporta una serie di problemini, come ad esempio immagini meno incise, più soggette alla foschia cittadina, che risentono di più del seeing e della rifrazione atmosferica, ecc.
Inoltre ho potuto integrare per poche ore complessive (poco più di 6) perchè successivamente ho anche venduto l’Fsq 85: queste sono le ultime immagini riprese con questo bellissimo astrografo!
La prima immagine che propongo è realizzata secondo le modalità dell’Hubble Space Telescope palette (quella utilizzata dal telescopio spaziale Hubble), che prevede una tricromia generata con questa sequenza: Rosso = SII, Verde = Halpha, Blu = OIII:
http://www.guidastro.org/wp-content/myf ... OIIdid.jpg
Sinceramente non mi hai mai appassionato vedere nebulose che emettono nel rosso venire rappresentate in banda stretta con un verde molto presente. E’ ovvio quando la palette assegna la banda dell’Halpha (centrata sull’idrogeno) al canale verde: la banda dell’idrogeno è di solito quella con il maggiore segnale. Ecco perchè sarebbe consigliabile riprendere molte pose in OIII ed SII. Purtroppo non sempre è possibile, per via del meteo, la luna (OIII ed SII non vanno d’accordo come l’Halpha con il nostro satellite…) La banda del SII (centrata sullo zolfo), la più debole, è invece assegnata al rosso e conseguentemente l’OIII (centrata sull’ossigeno) sul blu. E’ molto difficile bilanciare una tricromia di questo tipo.
Già da tempo faccio esperimenti sui canali colore, sin dalle riprese planetarie, e recentemente ho visto che il famoso osservatorio CFHT (Canada France Hawaii Telescope) propone le riprese con una tricromia in banda stretta differente, ovvero Rosso = Halpha, Verde = OIII, Blu = SII. A livello di gusti personali preferisco di gran lunga una tricromia fatta in questa maniera, perchè assegna al canale rosso l’Halpha:
http://www.guidastro.org/wp-content/myf ... SIIdid.jpg
E’ ovvio che non possiamo parlare di colori naturali per via dei filtri a banda stretta. E anche parlare di colori naturali sarebbe fuorviante visto che i nostri occhi non percepiscono i colori nelle nebulose durante le osservazioni, ma sono necessarie riprese a lunga esposizione. Ma se volessimo avvicinarci a una ripresa simile a quanto ottenibile con i filtri RGB? Possiamo comporre una “bicromia” realizzata unendo il solito Halpha nel canale del rosso con L’OIII distribuito sia nel verde che nel blu:
http://www.guidastro.org/wp-content/myf ... IIIdid.jpg
Mentre per le riprese planetarie è abbastanza semplice lavorare sui colori perchè possiamo avere come riferimento quello che vediamo all’oculare, per gli oggetti del cielo profondo non è così. Anche riprese RGB, o meglio quadricromie LRGB, possono rappresentare una bella sfida nel bilanciamento dei colori.
Spero che i miei spunti possano essere utili e costruttivi.