Test bigourdan con PHD2
Inviato: 07/10/2015, 22:19
Buonasera a tutti,
voglio condividere le mie esperienze fatte nell’ultimo periodo sull’allineamento polare preciso fatto con il metodo del “bigourdan” con il software PHD2, magari possono essere d’aiuto a qualcuno che vuole cimentarsi nello scopo.
Avendo uno strumento con focale di 1000 mm (Newton F5), dopo gli innumerevoli problemi con l’autoguida che ha compromesso non poco le ultime sessioni ho voluto dare seguito ai preziosi suggerimenti di astrofili con anni di esperienza alle spalle attuando il suddetto metodo di allineamento con l’aiuto di un software anziché del classico oculare con reticolo.
Premetto che tale descrizione sarà utile a chi utilizza già PHD2 come software di guida, quindi do per scontato che il programma sia già stato opportunamente configurato per comunicare con la camera guida e la montatura.
Inoltre, vi prego di non considerare quanto scritto come una vera e propria guida ma solo come un riepilogo sintetico delle sequenze sperimentate sotto le stelle, con la luna piena ovviamente , per approfondire ed affinare la tecnica. Per il resto mi sono basato su varie informazioni trovate in rete, in particolare seguendo la guida ufficiale al seguente link https://sites.google.com/site/openphdgu ... -alignment (da cui è possibile scaricare anche il PDF) in inglese ma abbastanza chiara che consiglio di seguire in parallelo con la descrizione sottostante per una più semplice comprensione.
Partiamo:
PREPARAZIONE:
1. dopo aver installato tutto il setup e bilanciato in modo meticoloso il tutto ho portato la polare all’interno del cannocchiale in posizione approssimativa a quella effettiva (mi sono aiutato con un applicazione sullo smartphone);
2. accendo la montatura ed inserisco i dati richiesti, coordinate, altitudine, data ed ora, daylight;
3. salto la procedura di allineamento a N stelle in quanto non necessaria in questa fase e collego la montatura al PC previo ASCOM;
4. avvio il software PHD2 e connetto sia la camera che la montatura;
5. apro il menu “Tool” e poi “Drift Align”;
REGOLAZIONE AZIMUT:
6. alla finestra che si apre clicco direttamente su “Slew” e la montatura si muove puntando in automatico verso Sud in corrispondenza dell’equatore celeste e del meridiano locale;
Potete ante muovere la montatura utilizzando i campi nella sezione “Scope Pointing”, magari per cercare una stella adatta per la calibrazione, anche se non vi consiglio di spostarvi troppo in quanto potrebbe avere conseguenze negative sull’allineamento;
7. adesso chiudo la suddetta finestra ed avvio la modalità preview (freccia circolare in basso a sinistra) seleziono una stella con la funzione “Auto-select Star” dal menu “Tool” ed avvio la calibrazione;
8. finita la calibrazione apro di nuovo il menu “Tool” e poi “Drift Align” e clicco su “Drift”. A questo punto il programma disattiva la guida in declinazione (linea rossa), sul grafico inizia a vedersi la deriva e sull’immagine della camera un cerchio viola. Consiglio di aspettare almeno 2/3 minuti per vedere la vera tendenza della deriva;
9. a questo punto, una volta visto l’andamento della deriva clicco su “Adjust” ed agisco sulle manopole dell’azimut cercando di portare la stella guida sul bordo del cerchio viola;
ATTENZIONE!!! Per determinare la giusta direzione sul quale muovere l’azimut consiglio di agire con molta leggerezza sulle manopole durante l’attesa dei 2/3 minuti della fase al precedente punto 8 in modo da verificare, all’istante, la giusta manopola su cui agire (p.e.: se la linea rossa del grafico punta verso l’alto provare su una delle due manopole per vedere quale delle due la fa scendere in basso e memorizzarla);
10. clicco di nuovo su “Drift” ed aspetto altri 2/3 min per vedere il nuovo andamento e ripeto la procedura del punto 9 fino ad ottenere la linea rossa orizzontale e senza alcuna deriva;
Di solito io eseguo i punti 8, 9 e 10 almeno 3 volte per ottenere un buon risultato ma, ovviamente, più passaggi si fanno e più preciso sarà l’allineamento;
REGOLAZIONE LATITUDINE:
11. a questo punto fermo l’autoguida e passo alla regolazione dell’altitudine cliccando “Altitude” e poi su “Slew” per spostare il telescopio ad Est;
Potete ante muovere la montatura utilizzando i campi nella sezione “Scope Pointing”, magari per cercare una stella adatta per la calibrazione, anche se non vi consiglio di spostarvi troppo in quanto potrebbe avere conseguenze negative sull’allineamento;
12. qui il procedimento non cambia e seguendo i punti 7, 8, 9 e 10 si regola l’altitudine;
13. al termine si parcheggia in posizione “Home” e si riaccende per eseguire l’allineamento a N stelle;
Può sembrare difficile, ma in realtà è molto più facile farlo che descriverlo. Non nascondo che le prime due volte ho impiegato quasi un paio d’ore… ma una volta presa la mano si fa tutto in circa 30/40 minuti.
Credo che con focali da 1000 mm a salire valga la pena spendere del tempo prezioso per mettere in atto il bigourdan (in qualunque modo lo si esegue), ne giova l’intera sessione fotografica sia in termini di problemi connessi all’autoguida sia, paradossalmente, in termini di tempo per gli eventuali problemi annessi evitati.
Spero di essere stato utile e mi scuso se non sono stato abbastanza chiaro, rimango comunque a disposizione per eventuali chiarimenti, fermo restando che ogni suggerimento, critica e consiglio è sempre ben accetto in quanto in questa passione c’è sempre da imparare, soprattutto da chi (non è il mio caso) di esperienze ne ha fatte parecchie.
Un saluti a tutti!
voglio condividere le mie esperienze fatte nell’ultimo periodo sull’allineamento polare preciso fatto con il metodo del “bigourdan” con il software PHD2, magari possono essere d’aiuto a qualcuno che vuole cimentarsi nello scopo.
Avendo uno strumento con focale di 1000 mm (Newton F5), dopo gli innumerevoli problemi con l’autoguida che ha compromesso non poco le ultime sessioni ho voluto dare seguito ai preziosi suggerimenti di astrofili con anni di esperienza alle spalle attuando il suddetto metodo di allineamento con l’aiuto di un software anziché del classico oculare con reticolo.
Premetto che tale descrizione sarà utile a chi utilizza già PHD2 come software di guida, quindi do per scontato che il programma sia già stato opportunamente configurato per comunicare con la camera guida e la montatura.
Inoltre, vi prego di non considerare quanto scritto come una vera e propria guida ma solo come un riepilogo sintetico delle sequenze sperimentate sotto le stelle, con la luna piena ovviamente , per approfondire ed affinare la tecnica. Per il resto mi sono basato su varie informazioni trovate in rete, in particolare seguendo la guida ufficiale al seguente link https://sites.google.com/site/openphdgu ... -alignment (da cui è possibile scaricare anche il PDF) in inglese ma abbastanza chiara che consiglio di seguire in parallelo con la descrizione sottostante per una più semplice comprensione.
Partiamo:
PREPARAZIONE:
1. dopo aver installato tutto il setup e bilanciato in modo meticoloso il tutto ho portato la polare all’interno del cannocchiale in posizione approssimativa a quella effettiva (mi sono aiutato con un applicazione sullo smartphone);
2. accendo la montatura ed inserisco i dati richiesti, coordinate, altitudine, data ed ora, daylight;
3. salto la procedura di allineamento a N stelle in quanto non necessaria in questa fase e collego la montatura al PC previo ASCOM;
4. avvio il software PHD2 e connetto sia la camera che la montatura;
5. apro il menu “Tool” e poi “Drift Align”;
REGOLAZIONE AZIMUT:
6. alla finestra che si apre clicco direttamente su “Slew” e la montatura si muove puntando in automatico verso Sud in corrispondenza dell’equatore celeste e del meridiano locale;
Potete ante muovere la montatura utilizzando i campi nella sezione “Scope Pointing”, magari per cercare una stella adatta per la calibrazione, anche se non vi consiglio di spostarvi troppo in quanto potrebbe avere conseguenze negative sull’allineamento;
7. adesso chiudo la suddetta finestra ed avvio la modalità preview (freccia circolare in basso a sinistra) seleziono una stella con la funzione “Auto-select Star” dal menu “Tool” ed avvio la calibrazione;
8. finita la calibrazione apro di nuovo il menu “Tool” e poi “Drift Align” e clicco su “Drift”. A questo punto il programma disattiva la guida in declinazione (linea rossa), sul grafico inizia a vedersi la deriva e sull’immagine della camera un cerchio viola. Consiglio di aspettare almeno 2/3 minuti per vedere la vera tendenza della deriva;
9. a questo punto, una volta visto l’andamento della deriva clicco su “Adjust” ed agisco sulle manopole dell’azimut cercando di portare la stella guida sul bordo del cerchio viola;
ATTENZIONE!!! Per determinare la giusta direzione sul quale muovere l’azimut consiglio di agire con molta leggerezza sulle manopole durante l’attesa dei 2/3 minuti della fase al precedente punto 8 in modo da verificare, all’istante, la giusta manopola su cui agire (p.e.: se la linea rossa del grafico punta verso l’alto provare su una delle due manopole per vedere quale delle due la fa scendere in basso e memorizzarla);
10. clicco di nuovo su “Drift” ed aspetto altri 2/3 min per vedere il nuovo andamento e ripeto la procedura del punto 9 fino ad ottenere la linea rossa orizzontale e senza alcuna deriva;
Di solito io eseguo i punti 8, 9 e 10 almeno 3 volte per ottenere un buon risultato ma, ovviamente, più passaggi si fanno e più preciso sarà l’allineamento;
REGOLAZIONE LATITUDINE:
11. a questo punto fermo l’autoguida e passo alla regolazione dell’altitudine cliccando “Altitude” e poi su “Slew” per spostare il telescopio ad Est;
Potete ante muovere la montatura utilizzando i campi nella sezione “Scope Pointing”, magari per cercare una stella adatta per la calibrazione, anche se non vi consiglio di spostarvi troppo in quanto potrebbe avere conseguenze negative sull’allineamento;
12. qui il procedimento non cambia e seguendo i punti 7, 8, 9 e 10 si regola l’altitudine;
13. al termine si parcheggia in posizione “Home” e si riaccende per eseguire l’allineamento a N stelle;
Può sembrare difficile, ma in realtà è molto più facile farlo che descriverlo. Non nascondo che le prime due volte ho impiegato quasi un paio d’ore… ma una volta presa la mano si fa tutto in circa 30/40 minuti.
Credo che con focali da 1000 mm a salire valga la pena spendere del tempo prezioso per mettere in atto il bigourdan (in qualunque modo lo si esegue), ne giova l’intera sessione fotografica sia in termini di problemi connessi all’autoguida sia, paradossalmente, in termini di tempo per gli eventuali problemi annessi evitati.
Spero di essere stato utile e mi scuso se non sono stato abbastanza chiaro, rimango comunque a disposizione per eventuali chiarimenti, fermo restando che ogni suggerimento, critica e consiglio è sempre ben accetto in quanto in questa passione c’è sempre da imparare, soprattutto da chi (non è il mio caso) di esperienze ne ha fatte parecchie.
Un saluti a tutti!