Salve a tutti. Possiedo un LX200 Meade 12" montato in forcella, che usavo per il visuale. Qualche settimana fa, ho deciso di "sforcellarlo" e di applicarvi una barra Losmandy in maniera di poterlo usare in equatoriale sulla mia Celestron CGEM-DX. Fin qui nulla di strano, credo. La lettura e rilettura dei libri di Daniele Gasparri mi ha "solleticato" verso l' astrofotografia con grandi diametri. Allora: il mio LX200 è un F10, e sui succitati testi si consiglia di applicare un riduttore di focale: ho acquistato all' usato un riduttore di focale di un fatore 0,33 però poi dovrei aggiungere una guida fuori asse che dovrei quindi acquistare, poi la ruota porta filtri e la CCD (ruota e ccd già le possiedo). In rete ho letto del riduttore ad f6 ma mai delriduttore ad f3.3. Qualcuno sa dirmi qualcosa nel merito? Ho capito che gli spessori di guida fuori-asse e ruota portafiltri sono molto critici per ciò che riguarda la distanza tra lente del riduttore e sensore della CCD. Qualcuno ha mai provato questa configurazione? Tutto mi sembra molto "incasinato" al punto che mi domadavo se non mi convenisse acquistare uno SW 250 mm f4 ed usare come guida un telescopio in parallelo così come faccio adesso col 120ED e col MN190. Ho dimenticato di aggiungere che il mio LX200 ha il fuocheggiatore elettrico "zero image shift" quindi dalla culatta in poi: fuocheggiatore, riduttore, guida fuori asse, ruotaportafiltri, e finalmente CCD. Secondo voi è corretta questa impostazione? Dimentico qualcosa?
Grazie
Carlo
Astrofotografia deep con grandi diametri: uso del riduttore
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Re: Astrofotografia deep con grandi diametri: uso del riduttore
Ciao Carlo
Possiedo il riduttore 3.3 e l’ho usato qualche volta per imaging da “divertimento” senza pretese in quanto si tratta di un riduttore che per funzionare necessita di un sensore possibilmente a colori e con backfocus ridotto, non oltre i 17mm. Difatti in circa 25-30mm riesce a ridurre a circa f4 ma come ti dicevo si tratta di un uso senza richiedere particolari risultati. Interessante sarebbe provarlo con i nuovi CMOS tipo quelli della ASI che performano bene anche nel deep Sky.
Facci sapere se hai fatto prove
Possiedo il riduttore 3.3 e l’ho usato qualche volta per imaging da “divertimento” senza pretese in quanto si tratta di un riduttore che per funzionare necessita di un sensore possibilmente a colori e con backfocus ridotto, non oltre i 17mm. Difatti in circa 25-30mm riesce a ridurre a circa f4 ma come ti dicevo si tratta di un uso senza richiedere particolari risultati. Interessante sarebbe provarlo con i nuovi CMOS tipo quelli della ASI che performano bene anche nel deep Sky.
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Re: Astrofotografia deep con grandi diametri: uso del riduttore
Grazie Antonello. Appena il tempo (in tutti i sensi) me lo consentirà farò qualche esperimento. Spero di vedervi tutti a Capracotta, prima o poi, dato che ho casa a Vastogirardi. Buona giornata
Carlo
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Re: Astrofotografia deep con grandi diametri: uso del riduttore
Carlo, segui la sezione trasferte e speriamo di venir su quanti prima
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