C8 edge Hd
Inviato: 12/03/2012, 13:10
Ciao a tutti
mi chiamo Giuliano, sono nuovo sul forum, ma abbastanza "attempato" in quanto astrofilo dal circa 20 anni.
Dopo una serie di acquisti più o meno fortunati cercavo già da alcuni mesi un telescopio definitivo per le mie esigenze: leggero, sostenuto tranquillamente dalla mia Kenko nes-qs, di buona apertura e di ottima qualità ottica. La scelta era caduta sul C8 ma avevo dubbi sulla sua qualità ottica. Grazie al consiglio di Antonello alla fine ho preso un C8 edge hd usato ma praticamente nuovo, appartenuto ad un frequentatore del forum, che ringrazio per la cura, direi maniacale, con cui ha conservato il tubo.
La prima luce, il giorno dell'acquisto, è stata fortunata in quanto è stata una serata quasi del tutto priva di turbolenza. Ho constatato l'ottima puntiformità stellare sia al centro che ai bordi del campo e la regolarità del disco di Airy con ingrandimenti fino a 500x. Gradita scoperta il trascurabile mirror-shift, inferiore a 10 secondi d'arco. La collimazione non era perfetta ma comunque buona e ho preferito non toccare nulla.
Purtroppo dopo una mezz'oretta si è annuvolato e mi sono dedicato ad alcuni bersagli terrestri, in particolare il Castello d'Arechi illuminato, a circa 2 km in linea d'aria, che ho utilizzato qualche volta per testare nuovi strumenti. Ho subito constatato buone prestazioni e la risoluzione di alcuni dettagli che con il mak da 127 non riuscivo a scorgere, però a 500 ingrandimenti, con un oculare di 4 mm, non era così nitido come il mak (un intes micro 127) a parità di pupilla d'uscita.
Sembrava che il mak riuscisse a reggere ingrandimenti superiori in rapporto al diametro, un'altra differenza si evidenziava nel contenimento delle luci diffuse, migliore nel mak.
In ogni caso le prestazioni assolute erano superiori a quelle del mak ed in maniera molto netta su luna e marte. Sulla luna riuscivo a scorgere formazioni mai viste prima e l'ingrandimento di 500x era retto abbastanza bene.
Nei giorni successivi ho tentato qualche osservazione ma il seeing non è stato più così favorevole, nonostante ciò ho scorto senza problemi la rima nella vallis alpes, e vari craterini al'interno di Plato, l'ingrandimento massimo sfruttabile era intorno a 280x su entrambi i soggetti.
Nel frattempo ho ritoccato la collimazione di giorno su di una stella artificiale costituita da un riflesso posto a circa 50 m dalla finestra.
Ieri ho fatto l'ultima osservazione, ma con il vento che c'era le stelle avevano un diametro di 10- 20 secondi d'arco, ho ottenuto, comunque, belle immagini di m42, m43 delle galassie del Leone m65 e m66 e degli ammassi dei Gemelli e dell'Auriga m35, m36, m37 e m38.
Infine ho riprovato su bersagli terrestri. Non so spiegarmi cos'è successo, forse il ritocco della collimazione, anche se minimale, oppure l'utilizzo del diagonale William optic dielettrico in luogo di quello originale, ma le prestazioni erano molto migliorate rispetto a quelle già buone della prima sera. Le immagini erano molto secche e nitide e reggevano tranquillamente alti ed altissimi ingrandimenti. Non ho fatto star test, ma sono riuscito ad effettuare uno snap-test, che il telescopio ha superato in modo eccellente. Così, giusto per divertimento, ho provato a barloware l'ortho da 4 mm con una barlow 2,3 x ottenendo circa 1150 ingrandimenti. Ho inquadrato un lampione a circa 1 km ottenendo una immagine guardabile, migliore di quanto mi aspettassi e, soprattutto, dotata di uno snap - focus eccezionale, assolutamente perfetto, senza alcuna incertezza. Un risultato veramente ragguardevole,ed un plauso va anche alla leggerissima Kenko che mi ha permesso di sfruttare, senza eccessive vibrazioni, ingrandimenti così mostruosi.
In attesa di una adeguata prova sul cielo il telescopio promette molto bene e sono sicuro che in condizioni di ottimo seeing sarà in grado di restituire prestazioni notevoli anche su luna e pianeti.
Tra i punti deboli dello strumento sicuramente la sensibilità al seeing ed una certa quantità di luce diffusa che ho giudicato superiore rispetto a quella presente nel mak della intes (che ha un ottimo sistema di diaframmatura interna), la correzione della sferica, tuttavia, non ha niente da invidiare all'intes, che è all'incirca lamba/6, ed anche meccanicamente non ho riscontrato particolari debolezze.
mi chiamo Giuliano, sono nuovo sul forum, ma abbastanza "attempato" in quanto astrofilo dal circa 20 anni.
Dopo una serie di acquisti più o meno fortunati cercavo già da alcuni mesi un telescopio definitivo per le mie esigenze: leggero, sostenuto tranquillamente dalla mia Kenko nes-qs, di buona apertura e di ottima qualità ottica. La scelta era caduta sul C8 ma avevo dubbi sulla sua qualità ottica. Grazie al consiglio di Antonello alla fine ho preso un C8 edge hd usato ma praticamente nuovo, appartenuto ad un frequentatore del forum, che ringrazio per la cura, direi maniacale, con cui ha conservato il tubo.
La prima luce, il giorno dell'acquisto, è stata fortunata in quanto è stata una serata quasi del tutto priva di turbolenza. Ho constatato l'ottima puntiformità stellare sia al centro che ai bordi del campo e la regolarità del disco di Airy con ingrandimenti fino a 500x. Gradita scoperta il trascurabile mirror-shift, inferiore a 10 secondi d'arco. La collimazione non era perfetta ma comunque buona e ho preferito non toccare nulla.
Purtroppo dopo una mezz'oretta si è annuvolato e mi sono dedicato ad alcuni bersagli terrestri, in particolare il Castello d'Arechi illuminato, a circa 2 km in linea d'aria, che ho utilizzato qualche volta per testare nuovi strumenti. Ho subito constatato buone prestazioni e la risoluzione di alcuni dettagli che con il mak da 127 non riuscivo a scorgere, però a 500 ingrandimenti, con un oculare di 4 mm, non era così nitido come il mak (un intes micro 127) a parità di pupilla d'uscita.
Sembrava che il mak riuscisse a reggere ingrandimenti superiori in rapporto al diametro, un'altra differenza si evidenziava nel contenimento delle luci diffuse, migliore nel mak.
In ogni caso le prestazioni assolute erano superiori a quelle del mak ed in maniera molto netta su luna e marte. Sulla luna riuscivo a scorgere formazioni mai viste prima e l'ingrandimento di 500x era retto abbastanza bene.
Nei giorni successivi ho tentato qualche osservazione ma il seeing non è stato più così favorevole, nonostante ciò ho scorto senza problemi la rima nella vallis alpes, e vari craterini al'interno di Plato, l'ingrandimento massimo sfruttabile era intorno a 280x su entrambi i soggetti.
Nel frattempo ho ritoccato la collimazione di giorno su di una stella artificiale costituita da un riflesso posto a circa 50 m dalla finestra.
Ieri ho fatto l'ultima osservazione, ma con il vento che c'era le stelle avevano un diametro di 10- 20 secondi d'arco, ho ottenuto, comunque, belle immagini di m42, m43 delle galassie del Leone m65 e m66 e degli ammassi dei Gemelli e dell'Auriga m35, m36, m37 e m38.
Infine ho riprovato su bersagli terrestri. Non so spiegarmi cos'è successo, forse il ritocco della collimazione, anche se minimale, oppure l'utilizzo del diagonale William optic dielettrico in luogo di quello originale, ma le prestazioni erano molto migliorate rispetto a quelle già buone della prima sera. Le immagini erano molto secche e nitide e reggevano tranquillamente alti ed altissimi ingrandimenti. Non ho fatto star test, ma sono riuscito ad effettuare uno snap-test, che il telescopio ha superato in modo eccellente. Così, giusto per divertimento, ho provato a barloware l'ortho da 4 mm con una barlow 2,3 x ottenendo circa 1150 ingrandimenti. Ho inquadrato un lampione a circa 1 km ottenendo una immagine guardabile, migliore di quanto mi aspettassi e, soprattutto, dotata di uno snap - focus eccezionale, assolutamente perfetto, senza alcuna incertezza. Un risultato veramente ragguardevole,ed un plauso va anche alla leggerissima Kenko che mi ha permesso di sfruttare, senza eccessive vibrazioni, ingrandimenti così mostruosi.
In attesa di una adeguata prova sul cielo il telescopio promette molto bene e sono sicuro che in condizioni di ottimo seeing sarà in grado di restituire prestazioni notevoli anche su luna e pianeti.
Tra i punti deboli dello strumento sicuramente la sensibilità al seeing ed una certa quantità di luce diffusa che ho giudicato superiore rispetto a quella presente nel mak della intes (che ha un ottimo sistema di diaframmatura interna), la correzione della sferica, tuttavia, non ha niente da invidiare all'intes, che è all'incirca lamba/6, ed anche meccanicamente non ho riscontrato particolari debolezze.