volevo porvi una domanda a cui pensavo in questi giorni e mi incuriosiva l'argomento.
Il tema riguarda la precisione di lavorazione su specchi e lenti e fino a che punto questa può essere rilevante considerando il seeing medio italiano.
Nel panorama commerciale gli strumenti che noi astrofili usiamo, in particolare marchi come Celestron e Skywatcher, hanno una precisone di lavorazione che va da 1/4 a 1/8 di lunghezza d'onda. Se avete maggiori informazioni condividete.
Se vogliamo strumenti più performanti, naturalmente, possiamo spingerci su fasce più alte, con precisione di lavorazione ad esempio 1/10, 1/20 di lambda.
La mia curiosità e la mia domanda, come ho anticipato sopra, è capire fino a che punto, con il seeing alle nostre latitudini, può essere rilevante avere uno strumento con una precisione maggiore di 1/8 di lambda.
La mia idea è che con una precisione maggiore di 1/8 di lunghezza d'onda, le performance in termini di potere risolutivo non sono più percepibili.
Mi piacerebbe avere anche un vostro giudizio.
