Ave foro,
Vi racconto qui la mia esperienza negativa delle ultime trasferte dovuta a problemi al mio quadrupletto Sharpstar 86 sq.
Col senno di poi, ho capito sulla mia pelle (grazie alla mia testardaggine) che è meglio nn toccare strumenti così sofisticati... in cambio, direi di aver maturato un po’ di esperienza!
La problematica è venuta a galla con le prime foto che sono riuscito a scattare quest’agosto.
Nei frame ho rilevato spesso stelle dalla forma allungata.
Credendo di agire per il meglio, con l’aiuto di un collimatore ho verificato la collimazione che risultava essere buona, ma ho agito sul tilt della cella perché ruotando il rotatore manuale sul focheggiatore, il collimatore mi dava l’impressione che andasse aggiustato.
Nelle trasferte successive sembrava andare tutto meglio, finché non ho verificato, grazie all’aiuto di Antonello e alla sua ineguagliabile esperienza, che la lente primaria e la secondaria erano scollimate e che probabilmente anche il tilt era da rivedere.
Ovviamente, con tutto lo sconforto di questo mondo, sono rincasato e ho lasciato passare qualche giorno prima di prendere lo strumento e, oltre a farmici una bella chiacchierata, ho pensato di provare a rimetterlo a posto.
Anche qui, oltre a quel poco di teoria che conosco circa le cose da fare per riposizionare gli elementi ottici nella corretta posizione, Antonello mi ha dato dei suggerimenti rivelatisi molto utili.
A tal proposito ho agito in questo modo:
Ho prima smontato la cella frontale e rimesso a posto il tilt svitando le 3 viti di ogni serie che sollevano la cella, in modo da poter avvitare le altre 3 che azzerano il tilt. Come tutti voi sapete, alcune celle hanno 3 coppie di viti nelle quali una tiene la cella salda nell’anello che si avvita al tubo e che va svitata solo per tiltarla, mentre l’altra vite della coppia serve a regolare il tilt. Chiaramente, si svita prima la vite di congiunzione con l’anello e poi si avvita quella per tiltare, per poi stringere quanto basta, senza forzare, la vite di congiunzione (questo quando si vuole tiltare la cella).
Viceversa, per azzerare il tilt si procede come.ho fatto io, svitando la vite che tilta e riavvitando completamente la vite di congiunzione in modo che la cella aderisca perfettamente all’anello che si avvita al tubo.
Il secondo passo è stato il check delle componenti della cella, compresa la posizione delle lenti e eventuali giochi.
Ecco il primo problema: la lente secondaria che, per capirci bene, è quella che si trova nella parte posteriore della cella, quindi dietro la primaria, aveva un leggerissimo gioco, potendo, così, muoversi liberamente mentre il tubo veniva guidato dalla montatura.
Detto ciò, ho controllato l’anello di blocco (munito di guarnizione) della lente secondaria. Purtroppo, ho dovuto constatare che esso era avvitato in modo appena sufficiente a tenere la lente nella cella ma senza tenerla ben salda nella sua sede, come, contrariamente, faceva l’anello della lente primaria.
Ho avvitato per bene l’anello e verificato che la lente non si muovesse lateralmente, cone la primaria, e già solo facendo questo, controllando col collimatore, una volta riavvitata al tubo la cella con tilt azzerato e lenti salde ad essa, sembrava aver parzialmente riacquisito una buona collimazione.
Ho atteso, poi, che facesse sera e ho montato lo strumento fuori casa per uno star test utilizzando come camera la Zwo Asi 120 mm-s, con pixel di grandezza 3,75 micron e sensore circa 4,8mm x 3,6mm.
Ho eseguito l’allineamento della montatura con il metodo DARV presente su APT (altro non è che un bigourdain guidato dal software di acquisizione), poiché dal mio sito di test non ho visibilità sulla polare.
In questo modo mi sono assicurato un inseguimento della stella che avrei puntato senza che essa si spostasse eccessivamente dal centro del frame mentre eseguivo lo star test e le regolazioni di fino sulla collimazione.
Poi, ho puntato una delle stelle che, tra case e montagne, mi si presentava nella posizione migliore, tale Altair.
Sfocandola leggermente, ho notato che il puntino bianco al centro della stella era leggermente decentrato e ho eseguito le manovre sulle viti di collimazione con chiave esagonali (maledetti granetti che sono incassati nella cella e odiosi da raggiungere).
Nell’eseguire l’operazione ho sempre cercato di avvitare un granetto dopo aver allentato quelli contrapposti, facendo attenzione a nn fare mai più di circa 1/8, massimo 1/6 di giro (occhio e croce e con la sensibilità di chi misura il giro con il movimento della mano [...]).
Mi ci è voluto un po’ di tempo per portare il puntino al centro agendo sulle viti delle due lenti, ma ci sono riuscito. La figura di diffrazione presentava i classici cerchi concentrici e la luminosità dei contorno della stella appena sfuocata erano abbastanza uniformi.
Ahimè, purtroppo il meteo nn mi ha dato una mano, anche per questo ho perso circa un’oretta per fare l’operazione, dopodiché, proprio quando pensavo di scattare qualche frame e controllare la forma dele stelle, nuvole ovunque e tutto rimandato.
Purtroppo, per mancanza di tempo (e per fare lezioni di astronomia con tanto di nuovo strumento al mio piccolo apprendista di casa) sono in attesa di fare qualche foto test.
Nel frattempo, ho provato a rimontare il treno ottico (OAG, ruota portafiltri e camera) il tutto rigorosamente con dei raccordi filettato a partite dal focheggiatore e così via. Man mano che ho aggiunto pezzi, ho ricontrollato col collimatore che almeno non cambiasse nulla più di una quantità impercettibile.
E qui il secondo problema: la ruota portafiltri o, in ogni caso, uno tra ruota e il suo raccordo filettato, Appena ho aggiunto la ruota, lo strumento per collimare mi riportava un grave spostamento. Senza pensarci più di tanto, nell’attesa che arrivi un nuovo raccordo, ho rimontato la mia fedelissima slitta portafiltri alla OAG e ricontrollando la collimazione col collimatore sembra tutto a posto.
Infine, ho rimontato la mia Zwo Asi 294 mc pro, aspettando che possa testare con qualche frame le stelle.
Sarò sicuramente costretto a montare prima la 120mm da sola per affinare al meglio, ma almeno il treno ottico che parte dal focheggiatore so che dovrebbe essere a posto e che, dopo la 120mm rimonterò per testare.
Inoltre, non fidandomi del solo responso del mio collimatore rigo, ho verificato con un oculare Cheshire e il riflesso della luca genera dei cerchi concentrici che mi lasciano ben sperare.
Per il responso definitivo non mi resta che provare appena ho la serata giusta per potermici dedicare.
Vi aggiorno non appena mi è possibile, sperando che questa volta abbia risolto il problema.
Nel frattempo userò il mio Newton per raccogliere quanti più fotoni possibile.
Ad ogni modo, ringrazio Antonellonper avermi aperto gli occhi e consigliato nella risoluzione del problema, che snche se non fosse, non potrò fare altro che tesoro della sua esperienza e dei suoi consigli.
A presto!
Ci vedremo nelle trasferte!
Problema con collimazione rifrattore
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Problema con collimazione rifrattore
Maurizio Salzillo
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