Ciao ragazzi, vi invito sotto suggerimento di Antonello Medugno a discutere tra di noi, quelle che possono essere le migliori tecniche per poter riprendere Venere.
Ora io sarei felice se su questo post ognuno contribuisse dicendo la sua, partendo da quei pochi concetti che conosco e vi elencherò qui sotto tenendo sempre presente che potrei sbagliarmi o non avere ragione in pieno.
In ogni modo partiamo da quello che Venere offre, ovvero i suoi sistemi nuvolosi più alti e quelli più bassi.
Per fare questo ci serviremo di riprese effettuate in due specifiche bande e cioè quella UV per gli stati più alti e quella in IR per gli stati più bassi.
Ora concentriamoci su la banda UV.
Qui di sotto vi ho riportato, “nella parte superiore” l’unione di due diagrammi e rispettive bande di due filtri specifici che potrebbero sostituire efficacemente il singolo filtro UV.
Nello specifico parliamo del filtro Baader BG14 riportato in Blu e il filtro Baader BG25 riportato in rosso. Facile vi verrà il confronto dell’unione dei due filtri con quello invece di sotto che nello specifico è il filtro Baader U (UV-Pass).
Bene, come potete notare i due filtri “BG14 – BG25” svolgono ruoli diversi ma che per grandi linee, possono farci avvicinare a quello UV che pur avendo una resa “forse” migliore, ha anche un costo più elevato.
Detto questo potrete notare che il filtro BG25 lavora molto più sulla banda UV , ma lascia passare anche l’infrarosso che, in realtà, a noi servirebbe, ma non in percentuale così bassa e nemmeno mentre lavoriamo su la banda UV. In soccorso ci viene in aiuto il filtro BG14 che lavora un po’ più sul Violetto ma garantisce un netto taglio degli IR.
Discorso a parte va fatto per la banda IR per la quale potremmo usare un filtro estremo che parta dagli 800nm IR-Pass e che servirebbe esclusivamente come abbiamo detto prima per riprendere le nubi basse ma anche per riprendere le emissioni termiche del pianeta quando il pianeta è in fase sottile.
In definitiva concentrandoci esclusivamente sulla banda UV secondo voi, per la vostra esperienza, quanto possono essere affidabili ed efficaci le immagini catturate con l’unione dei due filtri BG rispetto all’utilizzo del singolo filtro U (UV-Pass) ? Avete esperienze dirette? Secondo la vostra valutazione a patto di ottime condizione di partenza come sarebbero i due risultati a confronto?
Bene io vi ho lanciato la palla e se ho commesso qualche errore sarò felice di essere corretto e di poter imparare…….
Venere come riprenderlo al meglio
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Venere come riprenderlo al meglio
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Re: Venere come riprenderlo al meglio
Grazie per la guida
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Re: Venere come riprenderlo al meglio
Intanto benvenuto a Silvio che inizia un thread interessante e sicuramente in anticipo sull'attuabilità di quanto si potrà discutere visto che quest'anno avremo una venere presentissima per mesi e dal mese prossimo sempre più alta.
Premetto che i migliori risultati su questo pianeta si ottengono in prossimità del passaggio al meridiano locale e quindi in pieno giorno.
Non facciamoci prendere dal panico e teniamo anche presente che Venere si sta avvicinando alla terra e quindi quale occassione migliore per mettersi alla prova nella sperimentazione, proprio di giorno.
Detto questo, una seconda premessa sulla banda UV, ovvero la banda che ci permette di fotografare gli strati alti dell'atomosfera di un pianeta, per la quale banda le condizioni di seeing devono essere buone/ottime e la trasparenza altrettanto buona facendo attenzione a distinguere eventuale velatura o nubi sottili alte o semplicemente foschia/umidità a quote medie che può fare da filtro per l'UV e quindi ridurre il segnale che ci aspetteremmo.
Altra premessa va fatta sulla trasmittanza delle lastre correttrici degli SC (talora anche doppietti acromatici) alla banda dell'UV: non eccellente per UHTC Meade e leggermente migliore per l'XLT Celestron.
Poste queste condizioni possiamo anche discutere del segnale che arriva al sensore e quindi dei filtri che si possono usare.
Il suggerimento di provare i due filtri è a mio avviso da seguire per due motivi: si avranno due filtri che potranno essere usati con risultati anche in altri casi; si tentano strade alternative con filtri a disposizione guardando anche ai costi.
Ovvio che il filtro U è sicuramente più performante come si nota dal taglio, dalla larghezza di banda e dalla trasmittanza, tre caratteristiche da considerare assieme nella valutazione di un filtro a banda stretta o media.
Guardando invece la sovrapposizione dei due grafici proposta da Silvio per il Violetto e Blu direi che, almeno teoricamente, differentemente da quanto avevo discusso in separata sede con Silvio un beneficio eclatante è probabile che non vi sia, posto che già il solo filtro Violetto ritorna un discreto risultato sulle nubi di venere.
Attenzione che la quota di IR che passa nel caso del Violetto è molto ridotta considerando l'area sotto la curva da 700nm a salire e considerando la sensibilità decrescente dei sensori CCD all'aumentare della lunghezza d'onda della luce, quindi si può considerare irrilevante. Insomma, il violetto è già funzionale e un taglio con il blu, riguardando la sovrapposizione, mi fa ricredere che apporterebbe un effettivo beneficio. Ad ogni modo, come spesso capita, la teoria non va molto a braccetto con la pratica e quindi resterebbe da proavare visto che ci sposterebbe nel violetto/azzurro anziché violetto, ma, ripeto, due filtri ci possono stare anche per la sperimentazione e perchP no anche per usi differenti.
Il vantaggio del violetto o dell'accoppiata viene sfruttato subito da strumenti di diametro anche minimo (a partire da un mak127 per esempio), mentre il filtro U resterebbe a caricao di grossi diametri, almeno 10".
Questo il mio parere
Premetto che i migliori risultati su questo pianeta si ottengono in prossimità del passaggio al meridiano locale e quindi in pieno giorno.
Non facciamoci prendere dal panico e teniamo anche presente che Venere si sta avvicinando alla terra e quindi quale occassione migliore per mettersi alla prova nella sperimentazione, proprio di giorno.
Detto questo, una seconda premessa sulla banda UV, ovvero la banda che ci permette di fotografare gli strati alti dell'atomosfera di un pianeta, per la quale banda le condizioni di seeing devono essere buone/ottime e la trasparenza altrettanto buona facendo attenzione a distinguere eventuale velatura o nubi sottili alte o semplicemente foschia/umidità a quote medie che può fare da filtro per l'UV e quindi ridurre il segnale che ci aspetteremmo.
Altra premessa va fatta sulla trasmittanza delle lastre correttrici degli SC (talora anche doppietti acromatici) alla banda dell'UV: non eccellente per UHTC Meade e leggermente migliore per l'XLT Celestron.
Poste queste condizioni possiamo anche discutere del segnale che arriva al sensore e quindi dei filtri che si possono usare.
Il suggerimento di provare i due filtri è a mio avviso da seguire per due motivi: si avranno due filtri che potranno essere usati con risultati anche in altri casi; si tentano strade alternative con filtri a disposizione guardando anche ai costi.
Ovvio che il filtro U è sicuramente più performante come si nota dal taglio, dalla larghezza di banda e dalla trasmittanza, tre caratteristiche da considerare assieme nella valutazione di un filtro a banda stretta o media.
Guardando invece la sovrapposizione dei due grafici proposta da Silvio per il Violetto e Blu direi che, almeno teoricamente, differentemente da quanto avevo discusso in separata sede con Silvio un beneficio eclatante è probabile che non vi sia, posto che già il solo filtro Violetto ritorna un discreto risultato sulle nubi di venere.
Attenzione che la quota di IR che passa nel caso del Violetto è molto ridotta considerando l'area sotto la curva da 700nm a salire e considerando la sensibilità decrescente dei sensori CCD all'aumentare della lunghezza d'onda della luce, quindi si può considerare irrilevante. Insomma, il violetto è già funzionale e un taglio con il blu, riguardando la sovrapposizione, mi fa ricredere che apporterebbe un effettivo beneficio. Ad ogni modo, come spesso capita, la teoria non va molto a braccetto con la pratica e quindi resterebbe da proavare visto che ci sposterebbe nel violetto/azzurro anziché violetto, ma, ripeto, due filtri ci possono stare anche per la sperimentazione e perchP no anche per usi differenti.
Il vantaggio del violetto o dell'accoppiata viene sfruttato subito da strumenti di diametro anche minimo (a partire da un mak127 per esempio), mentre il filtro U resterebbe a caricao di grossi diametri, almeno 10".
Questo il mio parere
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