Ieri sera mi sono divertito un po provare un obbietivo (come sopra) pero cromatismo e presente e poi non riesco capire per che le stelle sia a SX & DX hanno un alone che guarda verso centro!?
Lenti scolimate oppure??? Ho provato tele come sopra che sulla cella non schrive MC (multi-coated) quello sotto e MC che lo devo ancora provare
Ho provato riprendere la Nord America e risultati come sotto quando ho visto che e uscito fuori non mi sono messo mescolare i colori (non ero contento)
Domanda; qualcuno ha provato altri obiettivi 180-200mm a f/2.8 tipo -Nikkor 180mm F/2.8 ED,Sigma 180mm f/2.8 APO,Tamron SP 180mm f/3.5,Canon EF 180mm f/3.5
...oppure altri obiettivi per riprendere un campo un po piu grande
Aspeto che mi prestano un obiettivo Canon 70-200/f2.8 e vediamo che fa
Dati; 22;17 h
Canon eos 350d-mod.
Iso 800
Exp. 11×180Sec.
Prova obiettivo Carl Zeiss Jena 180/2.8
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Re: Prova obiettivo Carl Zeiss Jena 180/2.8
Quello che si vede è assimilabile a "coma" e in ogni caso si tratta di una aberrazione sferica.
Il motivo è duplice: l'obiettivo non è corretto su campo piano oppure il sensore non è adeguato per la correzione prevista.
La situazione tua è la seconda. Considera che i sensori CMOS sono tutti con microlenti quindi necessita una correzione ad hoc.
Interessante sarebbe provare lo stesso su CCD che è molto più simile ad una "pellicola" sotto certi aspetti.
Il motivo è duplice: l'obiettivo non è corretto su campo piano oppure il sensore non è adeguato per la correzione prevista.
La situazione tua è la seconda. Considera che i sensori CMOS sono tutti con microlenti quindi necessita una correzione ad hoc.
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Re: Prova obiettivo Carl Zeiss Jena 180/2.8
Tnx. Antonello
pecato,per che con una posa da 60' si vede tanta roba poi ho provato spingere a 300' ma ce tropa luce
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Re: Prova obiettivo Carl Zeiss Jena 180/2.8
Eh si, peccato ma ... non è da buttare, anzi da provare sicuramente su un CCD
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Re: Prova obiettivo Carl Zeiss Jena 180/2.8
La focale 180 con un aapertura tanto spinta di quell'obiettico non nasce con finalità astronomiche, ma di fotografia sportiva.
Il Sonnar 180/2,8,come il Sonnar 85/2 da cui deriva l'eccellente Jupiter-9 sovietico con passo 42x1, fu un'ottica per così dire "realizzata su commissione".
La chiese nientepopodimeno ad Hitler (ahimé) la grande fotografa e regista Leni Riefensthal, che fu la mente principale dell'estetica nella propaganda nazista; suo Olympia, il film celebrativo delle Olimpiadi di Berlino del 1936, nel quale peraltro la Riefensthal dedicò molto spazio all'immagine di Jesse Owens, cosa che depone quantomeno verso l'ipotesi che non condooividesse (perlomeno...) la mentalità razzista ed antisemita del regime.
Ebbene, il tuo Sonnar fu richiesto ad Hitler, che le aveva domandato di cosa avesse bisogno, per poter fotografare l egare indoor e quelle serali alla luce dei roflettori. Hitler "chiese educatamente e con grande garbo", risulta agli atti, alla Carl Zeiss di Jena, se fosse possibile accontentarla, e c'è da immaginare che i migliori progettisti prendessero nelle settimane successive grandi dosi di caffé per accontentarlo, l'idea di non riuscire nell'intent non era nemmeno contemplata, probabilmente.
Figuriamoci se ci si poteva aspettare che rispondessro "un 2,8 di quella focale, ma Lei è matto, cosa pretende...?"
E così che ecco che il tuo obiettivo non è poi così strano che denunci a TA del coma ai bordi: se consideri che è del 1935, e che in una foto d'azione sportiva difficilmente ciò che più interessa si posiziona al bordoi estremo dell'immagine, tutto sommato torna tutto.
Dovresti chiudere un paio di stop per correggerlo notevolmente; ma significa quadruplicare la posa, o effettuare quattro volte più pose da stitchare (si dice così? Io sono etrusco...) con Registax 5 (che le mette appunto a registro...).
Comunque è e resta un gran pezzo d'ottica, con la "firma" di una grandissima fotografa e cineasta, che resta ed è considerata tale da tutti gli esperti anche se purtroppo certamente ebbe grandissima personale stima, perlatro ricambiata, verso un uomo che fu determinante per innescare i più cupi abissi morali e di violenza che vide li Novecento, denominato dagli storici "il secolo dei totalitarismi".
In generale, spesso rinuciare a qualcosa in termini di apertura massima, proprio come nel caso dei rfrattori acromatici, "paga" notevolmente in termini di prestazioni a TA. Perciò può essere più soddisfacente un f/4 o f/3,5 che a TA è già ottimo, piuttosto che un f/2,8 che per funzionare decentemente devi chiudere di almeno due, se non tre stop.
Il Sonnar 180/2,8,come il Sonnar 85/2 da cui deriva l'eccellente Jupiter-9 sovietico con passo 42x1, fu un'ottica per così dire "realizzata su commissione".
La chiese nientepopodimeno ad Hitler (ahimé) la grande fotografa e regista Leni Riefensthal, che fu la mente principale dell'estetica nella propaganda nazista; suo Olympia, il film celebrativo delle Olimpiadi di Berlino del 1936, nel quale peraltro la Riefensthal dedicò molto spazio all'immagine di Jesse Owens, cosa che depone quantomeno verso l'ipotesi che non condooividesse (perlomeno...) la mentalità razzista ed antisemita del regime.
Ebbene, il tuo Sonnar fu richiesto ad Hitler, che le aveva domandato di cosa avesse bisogno, per poter fotografare l egare indoor e quelle serali alla luce dei roflettori. Hitler "chiese educatamente e con grande garbo", risulta agli atti, alla Carl Zeiss di Jena, se fosse possibile accontentarla, e c'è da immaginare che i migliori progettisti prendessero nelle settimane successive grandi dosi di caffé per accontentarlo, l'idea di non riuscire nell'intent non era nemmeno contemplata, probabilmente.
Figuriamoci se ci si poteva aspettare che rispondessro "un 2,8 di quella focale, ma Lei è matto, cosa pretende...?"
E così che ecco che il tuo obiettivo non è poi così strano che denunci a TA del coma ai bordi: se consideri che è del 1935, e che in una foto d'azione sportiva difficilmente ciò che più interessa si posiziona al bordoi estremo dell'immagine, tutto sommato torna tutto.
Dovresti chiudere un paio di stop per correggerlo notevolmente; ma significa quadruplicare la posa, o effettuare quattro volte più pose da stitchare (si dice così? Io sono etrusco...) con Registax 5 (che le mette appunto a registro...).
Comunque è e resta un gran pezzo d'ottica, con la "firma" di una grandissima fotografa e cineasta, che resta ed è considerata tale da tutti gli esperti anche se purtroppo certamente ebbe grandissima personale stima, perlatro ricambiata, verso un uomo che fu determinante per innescare i più cupi abissi morali e di violenza che vide li Novecento, denominato dagli storici "il secolo dei totalitarismi".
In generale, spesso rinuciare a qualcosa in termini di apertura massima, proprio come nel caso dei rfrattori acromatici, "paga" notevolmente in termini di prestazioni a TA. Perciò può essere più soddisfacente un f/4 o f/3,5 che a TA è già ottimo, piuttosto che un f/2,8 che per funzionare decentemente devi chiudere di almeno due, se non tre stop.
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